Caso Cucchi, una nuova testimonianza: modificate le note sullo stato di salute di Stefano Cucchi. Nuove registrazioni al vaglio degli inquirenti.
CASO CUCCHI – Proseguono le indagini sul caso Cucchi, il geometra romano morto in seguito al suo arresto da parte dei carabinieri. La chiave di volta dell’indagine è stata la testimonianza di Tedesco, il quale ha ammesso il pestaggio di Stefano da parte di due suoi colleghi. Aperto il vaso di Pandora, gli inquirenti stanno provando a ricostruire le ultime ore di vita di Stefano Cucchi per individuare le responsabilità dirette di chi ha commesso il pestaggio (e perché) e chi pur sapendo ha taciuto o ha addirittura provato a manomettere le prove per coprire i carabinieri.
Caso Cucchi ultime notizie: nuove intercettazioni al vaglio dei giudici
Al vaglio dei giudici ci sono al momento le nuove intercettazioni. Di particolare interesse e rilevanza sembra quella in cui il luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stazione di Tor Sapienza, afferma che Francesco Cavallo gli avrebbe fatto pervenire alcune note sullo stato di salute di Stefano Cucchi già alterate in alcune parti per far sparire ogni traccia che potesse far risalire al pestaggio subito dal detenuto.
Stando alle ultime intercettazioni a disposizione dei giudici, cambierebbe la posizione di Cavallo. Si pensa infatti che il colonnello dei carabinieri possa aver materialmente e attivamente modificato le carte. Queste indagini riguardano il filone dell’inchiesta legato al falso che vede al momento indagati a vario titolo sei carabinieri.
Giovanni Nistri, è nella virtù che troviamo la forza per continuare a servire le istituzioni
In occasione del quarantesimo anniversario della fondazione del Gis, il generale dei carabinieri Giovanni Nistri ha parlato dell’impegno delle Forze dell’Ordine facendo anche un riferimento indiretto al caso Cucchi e agli altri casi in cui i carabinieri non hanno svolto il proprio servizio: “L’Arma si deve ricordare che è nella virtù dei 110mila uomini che ogni giorno lavorano per i cittadini che abbiamo tratto, traiamo e trarremo sempre la forza per continuare a servire le istituzioni: 110mila uomini che sono molti ma molti di più dei pochi che possono dimenticare la strada della virtù”.